In this book, the author criticises the isolationism of traditional psychoanalytic associations, compared to those of other branches of psychology, and their suspicion of neuroscience. Today, affective neuroscience is investigating the unconscious affects, which psychoanalysis has always done with different methods and a different language. The author points out how Freud's energy-drive theory, although contradicted by scientific progress, has continued to characterise, a religiousness underpinning the spirit of psychoanalytic institutions: the icon of Freud. This spirit is accompanied by confusion between different psychoanalytic theories which are often incompatible with one another. The author blames the poor social image that psychoanalysis has earned in the past few years on this confusion of theories and haughty withdrawal into a single presumed orthodoxy. A former President of the IPA, Otto Kernberg, has even predicted the suicide of psychoanalytic institutions. The author has addressed this chaos of theories throughout his life, integrating work on psychoanalysis, experimental psychology, developmental psychology, cognitive science, attachment theory and now neuroscience.

Can the Protomental System provide a new foundation for psychoanalytic theory? Constructing a Mind draws on psychoanalytic theories of mind and recent developments in cognitive science to present the Protomental System, a new and original explanatory theory of the development of the human mind. This book aims to move psychoanalytic theory away from its origins in Freud's theory, towards a model which gives priority to cognition and memory. This, Antonio Imbasciati argues, will make possible a successful and productive integration of psychoanalysis with other areas of psychology. Subjects covered include: The mind as an information-processing system Constructing the system: from fetus to baby, child, and finally adult The caregiver relationship as a decoding system for information processing The paranoid-schizoid metabolism of information Memory of functions and memory traces of affects Internal information generated by the system The depressive position and learning to know Reparation and thought. This thoughtful and thorough account of cognitive development provides a conceptual framework that succeeds in making some of the more complex areas of psychoanalytic theory more intelligible. Constructing a Mind will be of great interest to psychoanalysts, psychotherapists and cognitive psychologists, especially those with an interest in neuropsychology and neonatal development.

In this book, the author criticises the isolationism of traditional psychoanalytic associations, compared to those of other branches of psychology, and their suspicion of neuroscience. Today, affective neuroscience is investigating the unconscious affects, which psychoanalysis has always done with different methods and a different language. The author points out how Freud's energy-drive theory, although contradicted by scientific progress, has continued to characterise, a religiousness underpinning the spirit of psychoanalytic institutions: the icon of Freud. This spirit is accompanied by confusion between different psychoanalytic theories which are often incompatible with one another. The author blames the poor social image that psychoanalysis has earned in the past few years on this confusion of theories and haughty withdrawal into a single presumed orthodoxy. A former President of the IPA, Otto Kernberg, has even predicted the suicide of psychoanalytic institutions. The author has addressed this chaos of theories throughout his life, integrating work on psychoanalysis, experimental psychology, developmental psychology, cognitive science, attachment theory and now neuroscience.

In questo volume vengono ripercorsi i maggiori studi scientifici degli ultimi anni che, attraverso la sperimentazione delle neuroscienze, hanno dimostrato la validita delle teorie e delle scoperte cliniche della psicoanalisi, fornendone allo stesso tempo un importante aggiornamento. La clinica psicoanalitica in queste ultime decadi si e enormemente sviluppata e rivoluzionata in nuovi metodi e tecniche, e nella formazione dei nuovi analisti. Questa evoluzione, in gran parte dovuta all'applicazione della psicoanalisi ai bambini e ai genitori, nelle epoche neonatali e perinatali, si sta integrando con le psicoterapie derivate dalla teoria dell'attaccamento e con le neuroscienze. Da tale integrazione si possono oggi enucleare nuove teorie sulle origini e lo sviluppo della mente. Nei primi mesi di vita il cervello apprende infatti da chi si prende cura del bambino: la qualita della relazione con la madre e con altri caregivers struttura le sue reti neurali attraverso i messaggi affettivi della comunicazione non verbale. La "qualita" neuromentale che ne risulta dipende dalla struttura inconscia di chi accudisce il bambino. Le neuroscienze hanno oggi rivoluzionato il concetto stesso di inconscio ed e possibile formulare una nuova teoria psicoanalitica integrata che spieghi le origini e il funzionamento mentale, attraverso le conoscenze sulla memoria implicita, la sua formazione, la continua trasformazione delle sue tracce nelle reti neurali e l'insieme delle connessioni che costruiscono la soggettivita.

Proseguono qui le ricerche di Psicologia Clinica Perinatale presentate ne La relazione genitore-bambino volte a fornire strumenti per individuare i bambini di famiglie a rischio ed intervenire in modo preventivo o terapeutico, orientando l assistenza ad una buona trasmissione trans-generazionale. L influenza delle funzioni genitoriali sullo sviluppo in alcuni contesti (gravidanza, nascita pretermine, gemellarita, psicopatologie dello sviluppo) sono presentate alla luce della Teoria dell Attaccamento fornendo indicazioni cliniche attraverso casi ed esempi per aiutare a crescere bambini e genitori, attraverso prospettive e modalita di intervento nuove. L assistenza nella prevenzione e nel sostegno svolta dai diversi servizi territoriali istituzionali (educativi, sociali, ospedalieri, consultoriali) cui le famiglie si rivolgono, necessita di un approccio integrato tra figure professionali quali psicologi, pediatri, neuropsichiatri infantili, ostetriche, educatori, assistenti sanitarie, insegnanti, giudici onorari, assistenti sociali.

In queste ultime decadi e avvenuta un'integrazione tra psicoanalisi infantile, interventi clinico-sperimentali derivati dalle teorie dell'attaccamento e neuroscienze, che ha prodotto una scoperta fondamentale: la maturazione neuropsichica, nel suo aspetto di sviluppo mentale e di strutturazione cerebrale, dipende dal tipo di relazione madre/feto/neonato/bambino e poi madre-padre/bambino. La relazione comporta una comunicazione continuativa, costituita da messaggi non verbali, emessi e recepiti, codificati e decodificati in maniera automatica e inconsapevole. In questo modo, il neonato-bambino impara e struttura la sua funzionalita cerebrale: cio puo avvenire sia in senso positivo sia patogenetico, a seconda del tipo di relazione. Da tale scoperta discende l'importanza di tutte le procedure psicologiche che possano diagnosticare le relazioni a rischio e proporre interventi atti a prevenire future anomalie psichiche e/o a migliorare la maturazione neuropsichica dei bambini."

Il paziente dei nostri servizi sanitari A] una persona o un numero? Un soggetto o un oggetto? Una persona sofferente o un insieme di meccanismi da aggiustare in una catena di montaggio di tanti specialisti?

A ragione si parla oggi di umanizzazione della medicina e di demedicalizzazione dei servizi. Ci sono oltre venti lauree sanitarie ognuna delle quali dovrebbe comportare una professione diversa da quella del medico, e "piA umana": nel percorso formativo di queste lauree sono previste diverse discipline psicologiche e sociali. Ma la (TM)impresa A] difficile. Giustamente definite sanitarie, anzichA(c) mediche, anzi meglio "della salute," o "di aiuto," queste professioni dovrebbero essere diverse da quella medica: sono di fatto diventate altrettante "altre" professioni mediche. La "mente medica," nel collettivo delle Organizzazioni si A] appropriata di queste professioni come fossero "sue."

Le diverse scienze psicologiche in primis la Psicologia Clinica e la Psicosomatica, dovrebbero essere al centro della formazione, anzi di una nuova forma mentis, di questi nuovi operatori. Ma come viene applicato la (TM)intento del legislatore nella (TM)UniversitA Italiana e nella cultura sanitaria? Il grande mantello della medicina, di una certa medicina, copre gli scopi che erano stati intuiti come necessari per le differenti professione della Salute.

Il presente testo intende chiarire misconoscimenti e riduzionismi che paralizzano il pur auspicato mutamento della medicina e le sue articolazioni in differenti professionalitA . La Psicologia Clinica si pone come chiave per leggere la mentalitA collettiva che sottende la (TM)attuale cultura sanitaria medicalizzante, che si scontra con leesigenze della persona umana, negando, oltretutto, quanto la psicosomatica oggi ci dice circa la costante modulazione psichica di tutti i processi organici, nella salute cosA� come in tutte le malattie. La (TM)umanizzazione della medicina non A] un surplus eticamente giusto per il malato: A] un indispensabile agente terapeutico. La sua mancanza A] iatrogena.