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Nel 150° della nascita di Luigi Pirandello gli studi sulla sua opera sono stati molteplici. Con questo volume il Centro Europeo di Studi Pirandelliani si propone di rendere conto di alcuni di essi, confermando la sua attitudine a guardare all’opera di Pirandello da prospettive che tengono conto delle più attuali linee di ricerca internazionali. I contributi del volume si ispirano al cosiddetto «narrative turn» e alla recente teoria della memoria culturale (Assmann) e sui «narrated communities» (Blume-Leitgeb-Rössner), partendo dal presupposto che la narrazione sia fondamentale per creare una memoria – sia individuale che collettiva (Halbwachs) – e, tramite essa, un’identità . L’opera di Pirandello confronta il lettore con il problema delle narrazioni contrastanti, il problema della necessità della narrazione per acquisire un’identità , fino a mostrarci la narrazione come fondo della memoria collettiva. I ricordi, nei diversi aspetti in cui si presentano nella sua produzione, sono come elementi chiave e sempre in modo conflittuale. Sono questi i temi con cui questo libro si confronta, temi che sembrano essenziali e fonte di ispirazione per una migliore comprensione del mondo contemporaneo.
L'opera pirandelliana ha conosciuto, fin dall'inizio, una fortuna variabile. Affermatosi in Italia come narratore con Il fu Mattia Pascal, Pirandello raggiunge fama internazionale con le messe in scena a Londra, a New York e a Parigi dei Sei personaggi in cerca d'autore. A partire dagli anni Venti la sua influenza penetra nel sostrato culturale moderno, agendo in modo talora sotterraneo su scrittori e artisti dei piu svariati ambiti. Si puo cosi parlare di una doppia presenza di Pirandello: egli continua ad essere letto come autore di certi testi, ma e ravvisabile anche una sua influenza celata per quanto riguarda alcuni snodi della sua poetica e della sua Weltanschauung, come l'umorismo, il relativismo psicologico e conoscitivo, i limiti della comunicazione e comprensione reciproca. I saggi riuniti in questo libro mostrano come la variabilita temporale e spaziale della presenza o dell'obsolescenza di alcuni stimoli pirandelliani risulti significativa per il quadro artistico e socioculturale di un paese. Studiosi internazionali mettono in luce la dialettica tra presenza e assenza di opere e di temi pirandelliani in diverse culture nazionali dagli inizi del Novecento ad oggi. Con focus non scontati e contributi innovativi, il libro pone le basi per una mappatura della ricezione pirandelliana in quanto fenomeno culturale del mondo globalizzato e fornisce una rilettura attuale del farsi della nostra sensibilita estetica ed esistenziale.
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